Successivamente fonderà il Fascio tipografico d’avanguardia, punta di diamante dell’avanguardismo di sinistra, che vedrà l’adesione di maestranze della classe tipografica romana sindacalista, repubblicana e anarchica. Dopo i primi anni di attività nella Tipografia Nazionale di G. Bertero e Co., lavorerà per 9 anni all’“Idea Nazionale”, dapprima settimanale e poi quotidiano, fondato da alcuni esponenti del nazionalismo italiano tra cui Enrico Corradini e Luigi Federzoni.

Per circa vent’anni sarà Direttore Tecnico dello Stabilimento Tipografico “Il Vascello” in Via Mario Dè Fiori 104 dove verrà dapprima stampato il quotidiano “Il Mondo”, fondato da Giovanni Amendola e diretto da Alberto Cianca, foglio di feroce opposizione al nascente regime mussoliniano, soppresso nel 1926 ad opera del regime e, successivamente, fino al 25 luglio 1943 (data dell'ultima
pubblicazione) fu il "proto"
nella tipografia de "Il
Tevere", quotidiano fascista fondato e diretto
da Telesio Interlandi, il quale garantiva per lui benché fosse schedato dalla polizia come sovversivo anche se, nella commemorazione del 1945 - pur senza prove
- le maestranze non lo ritennero estraneo al suo arresto.

Quando la Tipografia “Il Vascello” verrà requisita dagli invasori tedeschi, che imporranno la stampa di un giornale per le loro truppe, Franco, come lo chiamavano i suoi cari e gli amici, si servirà proprio dello schermo offerto dalla presenza dei tedeschi nei locali della tipografia per proseguire nella sua pericolosa attività antifascista, sabotando le macchine e stampando fogli clandestini sotto gli occhi dei tedeschi.