La Provincia di Arezzo, nel suo progetto di "Museo virtuale", ha collocato Francesco Galeotti tra i "VIGILATI DALLA POLIZIA" e i "PATRIOTI", affinché ne venga conservata la memoria http://memoria.provincia.ar.it/protagonisti/scheda_perseguitato.asp?idperseguitato=579&vars=M

QUESTE PAGINE SONO DEDICATE A MIO PADRE, SIRIO GALEOTTI, CHE MAI DIMENTICO’.

Videotestimonianze


Testimonianza dell’ex partigiano Remo Comanducci, uno dei pochi che ha fatto ritorno dalla deportazione politica del 4 gennaio 1944, sopravvissuto al campo di sterminio di Mathausen e scomparso il 30 marzo 2013 all'età di 90 anni.
Questo video è stato registrato nel corso del “Viaggio della Memoria della Provincia di Roma” nell’aprile 2010 e Comanducci parla agli studenti: "C'era la neve, era alta. Quando sono arrivato, in pieno gennaio, mi hanno spogliato, tagliato i capelli e, infine, marchiato in petto con il numero della matricola, 42053. Ci trattavano come delle bestie. Ora capite perché non volevo più tornare qui...".




Testimonianza di Mario Limentani, nato a Venezia nel 1923, deportato nei campi di concentramento di Dachau e di Mauthausen (numero matricola 42230). 
Partito con lo stesso treno di Francesco Galeotti, sarà uno dei 30 che tornaranno vivi (anche se molti moriranno subito dopo la liberazione del campo avvenuta il 5 maggio del '45 da parte delle truppe americane).





Il 28 gennaio 2008 la trasmissione di RAI 3 "Chi l'ha visto?" si è occupata del trasporto chiamato "Il treno degli italiani", partito il 4 gennaio 1944 da Roma con 300 deportati italiani verso Mauthausen.

Interventi della nipote di Filippo D'Agostino, presente alla Stazione Tiburtina il giorno della deportazione, di Remo Comanducci superstite di quel trasporto e recentemente scomparso e di Eugenio Iafrate - VicePresidente dell'Aned Sezione di Roma - che insieme all'allora Presidente dell'Aned Aldo Pavia e Antonella Tiburzi hanno minuziosamente ricostruito quella pagina di vergogna.